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Presentato il progetto di restauro de "Il Cottolengo di Vinovo"

E’ stato presentato ieri a Vinovo, presso la Sala degli Affreschi del Castello Della Rovere in Piazza del Rey, il progetto di ristrutturazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza progettato da Settanta7 e TEAM che sarà realizzato da Secap...
Data:

21 marzo 2024

Tempo di lettura:

3 min

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E’ stato presentato ieri a Vinovo, presso la Sala degli Affreschi del Castello Della Rovere in Piazza del Rey, il progetto di ristrutturazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza progettato da Settanta7 e TEAM che sarà realizzato da Secap in ATI con il Consorzio san Luca.
Attraverso opere di restauro e risanamento conservativo, l’intervento sul complesso monumentale ex Cottolengo - Piccola casa della Divina Provvidenza - costruito nel 1891 dall'ingegnere Caselli - prevede la rifunzionalizzazione degli spazi interni, con lo scopo di insediarvi attività formative, culturali e sociali correlate al territorio.
L’oggetto dei lavori è un edificio storico che ha assunto diverse funzioni nel corso del tempo, diventando parte integrante della comunità di Vinovo, un luogo profondamente radicato nel cuore dei cittadini. Per questo motivo è stato scelto un approccio di tipo conservativo, volto a preservarne il più possibile l’aspetto originario e la sua più intima essenza.
Il team di lavoro ha seguito scrupolosamente le linee guida stabilite nella gara promossa dalla Città Metropolitana di Torino, concentrandosi proprio sui principi di conservazione e ripristino, consapevole del valore che la Piccola Casa della Provvidenza rappresenta per la comunità di Vinovo. Inoltre la collaborazione attiva dell'amministrazione pubblica è stata particolarmente apprezzata, mentre, allo stesso tempo, i finanziamenti provenienti dal PNRR hanno fornito l'opportunità per finanziare i lavori, dando un contributo determinante per il suo successo.

“Il restauro della "Piccola Casa della Divina Provvidenza" a Vinovo rappresenta un importante intervento urbano, finalizzato a migliorare non solo l'aspetto architettonico ma anche la qualità della vita della comunità locale – precisa il Sindaco Gianfranco Guerrini – L’obiettivo principale è stato valorizzare la storia e il valore dell'edificio, creando una perfetta combinazione tra elementi nuovi e antichi: una semplice scatola vetrata che riflette l’ambiente circostante. La rifunzionalizzazione prevede la suddivisione degli spazi in due elementi principali: uno destinato a una scuola specialistica e professionale e il restante ad associazioni locali con finalità socio-culturali e sportive. Il risultato del nuovo disegno dello spazio esterno è un luogo aperto e dinamico, circondato da nuovi alberi, sedute e postazioni per il parcheggio delle biciclette. Un nuovo punto di incontro, socialità e condivisione per l'intera comunità.”

“La sfida principale è stata rendere il complesso nuovamente fruibile in termini di accessibilità, percorribilità e sicurezza, - racconta Matteo Valente, Partner & Area Manager di Settanta7 - facendo in modo che il blocco esistente di collegamento ai due corpi di fabbrica non venisse demolito, ma, anzi, recuperato. Un importante obiettivo del nostro progetto è stato conservare il corpo di fabbrica esistente, dotandolo delle caratteristiche necessarie rispondenti ai requisiti normativi attuali di accessibilità e sicurezza, e contestualmente creare una nuova architettura che si adattasse alla struttura esistente. Il significato dell’intervento è un’integrazione tra elementi nuovi e preesistenti,valorizzando la storia del manufatto storico mantenendone l’essenza originale, e al contempo prevedere l’ampliamento dell’edificio direttamente sulla struttura esistente”.

“Il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente è da sempre al centro delle attenzioni della nostra azienda - dichiara Giuseppe Provvisiero, amministratore unico di Secap - Nel nostro Paese esiste un’impellente necessità di ammodernamento degli immobili, più ancora che della realizzazione di nuovi edifici, sia in ambito pubblico, sia privato. Intervenire su queste strutture significa da un lato renderle più efficienti, contribuendo attivamente alla transizione ecologica e consentendo forti risparmi in termini di consumi, dall’altro restituire alle comunità edifici moderni, più funzionali, capaci di affrontare con serenità ed efficacia i decenni a venire. Questo progetto è un esempio tangibile di questo approccio, che sposa il rispetto dei criteri ESG promossi dall’Unione Europea con il quello per la storia e la tradizione di un edificio che ha fatto la storia del suo territorio”.
L’approccio del team di lavoro ha permesso non solo un notevole risparmio sulle demolizioni, ma anche un‘importante semplificazione del cantiere attraverso la progettazione di un nuovo involucro contemporaneo e resiliente. Inoltre, sotto il profilo tecnico, sono state attuate scelte capaci di garantire reversibilità e razionalizzazione del processo, preservando l’originalità e la storia del luogo.

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Ultimo aggiornamento pagina: 22/03/2024 15:11:05

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